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La Fratellanza della Mano

Fratellanza della Mano

La Fratellanza della Mano è una gilda di maghi originari del continente a est della Città, con la quale mantiene contatti sporadici pur vivendo poco fuori i suoi confini. Essi abitano un grande complesso composto da una struttura centrale circondata da quattro torri, nelle quali praticano le loro arti elementali. La Fratellanza divide i suoi membri in maghi dell'acqua, dell'aria, del fuoco e della terra. Ciascuno di questi sotto ordini si concentra nello studio di uno specifico aspetto della realtà, sviluppano abilità e conoscenze esoteriche proprie dell'elemento di specializzazione.

La Necromanzia è osteggiata perchè ritenuta estremamente pericolosa soprattutto dopo l'avvento della Marcia, un'evento che ha capovolto l'intero equilibrio vitale del mondo, evento che ha portato ad un affievolirsi della magia. Qualunque mebro sorpreso a praticare tali pratiche viene bandito dalle Torri, senza la possibilità di farvi ritorno nemmeno se facesse ammenda per le sue azioni.

Oltre a questo, poco si sa degli affari dei maghi. Di certo è più facile incontrarli durante un'esplorazione degli angoli più nascosti del continente, piuttosto che nelle affollate sale cittadine - ovunque il loro elemento sia preponderante, dalla cima di una montagna alla bocca di un vulcano, oppure a caccia di conoscenze perdute tra antiche rovine.

"Come noi eravamo, così sono quelli che abitano queste terre. Mera crisalide del loro potenziale..."
( dalle note dell'arcimago Garod )
"...Abbiamo accolto quei pochi che sembravano pronti ad essere illuminati, per poterli istruire."

Religione e Politica

I membri della Confraternita praticano la magia dei quattro elementi studiandoli ed analizzandoli, cercando di carpirne i segreti e gli arcanismi più antichi. Tuttavia non sono da accumunare ai Pagani, poichè questi ultimi sono intimamente legati al Boscoso ed esso esercita la sua potenza selvaggia tramite gli elementi di terra ed acqua, elementi di sua pertinenza. L'atteggiamento distaccato dei membri della Confraternita li porta ad allontanarsi tanto dalle questioni religiose quanto da quelle sociali: non solo prendono le distanze dal Signore Boscoso e dal Costruttore, ma anche dalla politica della Città e del continente. Per i membri della Fratellanza, il potere temporale è una semplice distrazione, un effimero traguardo se paragonato a quello che sembra essere il loro obiettivo finale: diventare un tutt'uno con l'elemento di cui hanno seguito il richiamo alla loro iniziazione, abbandonando ogni illusione di individualità, possesso o guadagno materiale nel mondo. Questo non vuol dire che siano eremiti, e ogni tanto qualche Mago che non ha raggiunto ancora i vertici della gerarchia presta i suoi servigi quale consigliere o protettore di qualche nobile cittadino, per potersi mantenere e finanziare studi o spedizioni, ma capita anche dei gruppi di Maghi vengono inviati direttamente dalle Torri a svolgere qualche compito per le potenze di Alenalia. Pare che, come parte dei loro compiti, vi sia quello di far si che nessuno, anche al di fuori della loro organizzazione, abusi della magia per guadagnare influenza politica o economica: per questo sorvegliano attentamente i rari individui che hanno appreso la maestria degli elementi senza far parte della Fratellanza.

Gerarchia

Si vocifera che i ranghi dei maghi siano composti da diversi gradi di iniziazione, ma essi sono sconosciuti ai più, ed è noto che i maghi raramente parlano delle questioni interne al loro ordine. E' invece certo che esistano degli arcimaghi, anche se non si sa se ve ne siano più d'uno o molti.

    • Neofita: e' detto neofita colui che rinuncia al proprio cognome ed entra a far parte della Fratellanza. Ottiene l'accesso a tutte le risorse comuni e alla propria torre elementale, presso cui può alloggiare.
    • Iniziato: è colui che apre il proprio terzo occhio elementale, detto Tilaka, ottenibile tramite un'apposita cerca spirituale. Ha accesso a due incantesimi aggiuntivi del proprio tomo elementale, e il Tilaka potenzia le sue capacità magiche.
    • Adepto: ha appreso i segreti del Vero Idioma presso la Torre del Maestro dei Nomi. Ha accesso a due incantesimi aggiuntivi del proprio tomo elementale, il Vero Idioma nasconde le parole di lancio degli incanteismi a chi non lo conosce, e ne aumenta l'efficacia.
    • Mago: è il sapiente che ha raggiunto l'Ascensione, ovvere la completa compenetrazione elementale. Ha accesso agli ultimi tre incantesimi del proprio tomo elementale. Non ha più necessità di bere e mangiare.
    • Arcimago: un Arcimago viene eletto tra (e dai) i Maghi della propria Torre e ne diviene il rappresentante nel Circolo Interno.
  • "Vento, soffia;
    Fuoco, ardi;
    Acqua, scorri;
    Terra, trema."
    ( Un mantra della Fratellanza della Mano )

    Pratiche

    I requisiti per candidarsi come membro della fratellanza sono semplici quanto severi: essere disposti ad abbandonare la propria famiglia, ogni proprietà ad essa legata e ogni aspirazione nella società civile, inoltre è preferibile iniziare gli studi in tenera età per esser certi di riuscire a terminare gli studi necessari. A coloro che si vogliano avvicinare alla Fratellanza in età adulta viene dato il compito di recuperare alcuni reagenti rari, in modo che possano dar prova della loro abnegazione ed insieme delle loro capacità.
    I maghi della Fratellanza scelgono possibili membri solo tra chi dimostra avere una mente curiosa e attenta, una tendenza all'introspezione e alla spiritualità e scarso attaccamento ai beni e alle questioni materiali. Secondo la Fratellanza della Mano, ogni uomo e donna prova un legame istintivo verso uno dei quattro elementi: riconoscere e concentrarsi su quest'affinità innata è ciò su cui si concentrano gli sforzi e le meditazioni iniziali dei nuovi apprendisti.

    • Una volta riconosciuto il proprio elemento d'appartenenza, l'apprendista ottiene il titolo di Neofita ed è ammesso all'interno della torre appropriata. Nelle torri, i pericoli e le peculiarità di ciascun elemento rappresenteranno inizialmente un rischio reale: sta all'iniziato sopravvivere a questi primi interminabili mesi, a dispetto delle condizioni di vita severe che ciascuna torre impone a chi vi abita. In aggiunta a queste prove, l'apprendista sarà tenuto a informarsi ed educarsi al meglio delle proprie capacità attraverso la lettura dei testi della Fratellanza, dai trattati di magia fino alle raccolte di favole allegoriche. Qui comprenderà che la via degli elementi non è tra le polverose pagine dei libri, ma a contatto con essi, finchè non riuscirà, in un viaggio dentro e fuori sè stesso, ad aprire il proprio terzo occhio, il Tilaka.
      I Neofiti più promettenti riescono a raggiungere il rango di Iniziato.
    • L'Iniziato deve apprendere la realtà del mondo e delle verità su sè stesso. Tramite lo studio dell'Antico Idioma è possibile apprendere come parola, intenzione e realtà interagiscono tra di loro, fino alla completa comprensione della pratica magica.
      Raggiunto questo traguardo, ottiene il titolo di Adepto.
    • L'Adepto è molto vicino ad ottenere la maestria sugli elementi. Da un mago di questa posizione ci si aspetta che scopra e superi i limiti del proprio corpo mortale attraverso dolorose ordalie autoinflitte, lo studio e la pratica magica portati fino allo sfinimento del corpo e della mente, il digiuno e l'esercizio fisico costante. Alcune guardie cittadine in libera uscita dalle torri parlano di maghi rimasti immobili per ore in posizioni a loro detta impossibili, o di urla di dolore provenienti dai cunicoli che corrono sotto il mastio centrale del complesso.
      Tutti questi sforzi vengono lentamente ripagati quando l'Adepto si accorge che il suo progressivo abbandono della carne sta finendo per mettere in risalto le qualità che lo avvicinano al proprio elemento di studio, raggiungendo l'Ascensione e diventando un Mago a tutti gli effetti.

    Lo scopo della Fratellanza della Mano è semplice: facilitare e permettere lo studio della arti arcane in coloro che sono portati alla magia elementale. Per poterlo fare, i membri della Fratellanza sanno che non possono permettersi intromissioni di politiche o religiose. Per questo, ad ogni membro è richiesto di evitare abusi di potere e di attirare sgradite attenzione: è quindi caldamente consigliato evitare azioni criminose che portino all'arresto, fare plateali e spettacolari manifestazioni di magia in pubblico, utilizzare la magia contro altri individui se non per autodifesa, inimicarsi l'Ordine del Martello e altresì è assolutamente vietato associarsi a nobili, politici e organizzazioni criminali (mentre è permesso prendere parte a compagnie di ventura o imprese mercantili di basso profilo), così come praticare l'impura arte della necromancia. Questo obbligo di evitare abusi di potere e attirarsi sgradite attenzioni si estende ad ogni praticante di magia, il che comporta l'obbligo per ogni membro della fratellanza di badare non solo al proprio operato e a quello dei loro confratelli, ma anche a coloro che, se pur non facenti parte della Mano, pratichino la magia. Nei casi recidivi o gravi, il Circolo Interno può espellere un membro dalla fratellanza, privandolo dei privilegi fino a quel punto ottenuti con uno specifico rituale magico operato dai quattro arcimaghi congiunti.

  • "Leggere queste parole significa conoscere il dolore.
    Conoscere il dolore significa vivere nella paura.
    Provare paura significa percorrere il falso sentiero.
    Affrontare le proprie paure significa conoscere la verità.
    La verità è che non esiste dolore.
    Conoscere la verità significa percorrere il sentiero dell'illuminazione."
    ( dal Libro dei Sentieri, 6:13 )

    Linguaggio

    Per lo più i Maghi della Fratellanza provengono da Illyria, antica città di Aserania, continente a oriente della Città, e di conseguenza, parlano l'Illyro. Esistono però mercanti Illyri che affermano con certezza che abbiano un linguaggio proprio, del tutto simile ai mantra che utilizzano per compiere le loro stregonerie, che non viene insegnato ad alcuno al di fuori della loro confraternita.

    I Nomi

    Solitamente i maghi, per simboleggiare il loro distacco dalle aspirazioni del mondo degli uomini, rinunciano al nome che gli è stato dato dalla famiglia nel momento stesso in cui entrano nella Fratellanza, e scelgono un semplice nome proprio con cui venire chiamati dalla loro nuova "famiglia". Più avanti saranno in grado di venire a scoprire (o meglio, decidere) il proprio nome in Antico Idioma.

    Personaggi della Fratellanza della Mano

    La scelta di entrare nella Fratellanza comporta molti vantaggi, ma anche una direzione ben precisa e dei necessari sacrifici. Solo i maghi della Fratellanza raggiungono i massimi livelli di potere, grazie alle conoscenze e alle pratiche che le Torri offrono, insieme a risorse altrimenti difficilmente ottenibili.

    Per evitare abusi del potere che viene insegnato alle Torri, la Fratellanza richiede ai suoi membri di astenersi dalla vita politica e di distaccarsi completamente dai vincoli familiari, anche se questo sembra non solo una forma di autoregolazione, ma una pratica che fa parte del percorso di insegnamenti che vengono impartiti durante l'apprendimento: più il mago apprende la maestria del suo elemento, più diventa simile ad esso, astraendosi dalle trivialità e desideri quotidiani fino a perdere parte della propria natura umana, trascendendola. Cosa che invece non sembra accadere ai maghi che rimangono più connessi alla vita, come gli sciamani pagani, gli iniziati alle arti arcane che hanno abbandonato le Torri o coloro che perdono la via dell'elemento scegliendo di apprendere la necromanzia.

    Scopo ultimo della Fratellanza della Mano è la comunione perfetta con il loro elemento, in uno stato da loro definito Ascensione, che per essere raggiunto prevede il totale distacco da ciò che è la vita dei comuni non-iniziati, in cambio del superamento dei limiti e i bisogni tipici di tutti gli esseri viventi, come la fame, la sete o la stanchezza. Nessun mago giunto a questo livello della sua evoluzione potrà tornare indietro, e gli insegnanti delle Torri mettono da subito in guardia i nuovi studenti o aspiranti tali: nella via degli elementi non c'è spazio per questioni terrene come gli affetti, la famiglia o il potere fine a se stesso. Tutte le azioni del mago devono essere votate all'unione e il ritorno al suo elemento di studio, pena la brusca interruzione del suo cammino verso l'Ascensione.

    Il riflesso esterno più evidente di questo percorso interiore è dato dal fatto che il carattere dei maghi sembra venire influenzato dall'elemento man mano che essi lo dominano (anche se spesso la scelta iniziale già corrisponde ad un'affinità caratteriale).

    • Chi sceglie l'elemento dell'aria è solitamente una persona curiosa, arguta e propensa a ragionamenti estremamente logici e razionali.
    • Quelli che prediligono l'acqua sono facilmente persone empatiche e capaci di cogliere le emozioni altrui anche quando restano inespresse.
    • I maghi del fuoco hanno caratteri decisi e sicuri, portati al comando e capaci di trovare soluzioni anche quando sembrano non essercene.
    • Quelli della terra sono pragmatici e istintivi, capaci di analizzare ogni situazione e valutare le conseguenze di un'azione nel breve e lungo termine.




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